Savogno e i crotti di Chiavenna.
Questa estate è proprio calda, e nell'attesa di partire per le agognate ferie, durante il weekend cerchiamo un po' di frescura sulle vicine montagne.
Sentiamo i nostri amici Paolo e Barbara per decidere il da farsi... unica condizione di Paolo è che questa volta non si mangi un panino. Consulto le previsioni meteo e ci sono possibili rovesci, ma sembra che in val Chiavenna sabato il tempo regga, o al massimo un po' di pioggerellina.
Beh Chiavenna potrebbe fare a caso nostro.
Si certo, Chiavenna per mangiare vado a colpo sicuro, per la passeggiata non ci sono problemi la salita a Savogno è fattibile in mattinata.
Let's go
Per arrivare Chiavenna da Monza calcoliamo un paio di ore, per cui partenza alle 8, puntiamo il navigatore alle cascate dell'Acquafraggia. Praticamente la salita a Savogno parte di fianco a queste spettacolari cascate. Ci sono diversi parcheggi nei pressi della cascata, tutti a pagamento, per cui munitevi di moneta.
Vicino la cascata c'è un'area attrezzata per fare un picnic e dei giochi per bambini, ma se il meteo lo permette è molto divertente rinfrescarsi nel torrente ai piedi della cascata.
Noi scattiamo solo qualche foto, beviamo il caffè e ci mettiamo sul sentiero pronti per affrontare i 2800 scalini!!
Savogno è un piccolo borgo che sorge a 900 mt, per cui il dislivello è di circa 600mt. È una giornata calda e afosa, nonostante sia nuvoloso, ma il sentiero è in un fitto bosco per cui c'è un po' di frescura che ci aiuta ad affrontare l'ardua salita.
Le indicazioni ad inizio sentiero dicono che si impiega 1he30m, noi in poco più di un'ora eravamo su. Lungo il percorso ci sono punti panoramici e dei pannelli che raccontano un po' della storia di Savogno e della vallata, c'è una piccola cappella e per fortuna anche una fontana dove rifornirsi di acqua fresca.
Durante la salita lo scroscio della cascata ci accompagna, gli scalini sono più o meno regolari per cui si sale con passo costante.
Arrivati in cima ci accoglie la chiesa ed il suo campanile, l'affaccio sulla vallata è ampio e così il respiro affannoso lascia spazio al sospiro soddisfatto della fatica fatta.
Facciamo un breve giro nel borgo, le case tipiche sono in pietra, alcune abbandonate altre tenute da villeggianti, il paese è abitato da meno di 10 persone, tra cui il proprietario del rifugio Savogno.
Poiché il meteo prevede pioggia non ci fermiamo per il pranzo in questo rifugio, ma il menù è quello della tradizione dei crotti... e la prossima volta di certo lo proveremo!
A proposito di crotti, abbiamo prenotato per le 13.45 ... abbiamo il tempo di bere una birretta e dobbiamo riscendere!
Def: "I crotti rappresentano un elemento contraddistinto della vita delle comunità della Valchiavenna: sono una cavità naturale all'interno della quale, tra le rocce, spira il “Sorel”, una corrente d'aria che mantiene in ogni stagione una temperatura costante tra i 4 e gli 8 gradi."
I due piatti tipici: Pizzoccheri bianchi e sciatt!!!
“A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame."
(Totò, Dal film La banda degli onesti)
Prossima tappa sarà Chiavenna e ti chiamerò sicuramente!
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