Piani d'Erna (Lecco)
Siamo pronti, questo weekend andiamo a vedere mio cugino in una gara di accelerazione in provincia di Pavia. È sabato pomeriggio, Donatello (mio cugino) mi chiama e mi dice che durante le prove il cambio della macchina si è rotto, per cui domani niente gara! 😢
Devo pensare ad un'alternativa, il meteo da possibili piovaschi nel pomeriggio. In serata davanti ad una birra cerco una passeggiata non molto lontano da Monza.
Durante la passeggiata al parco Valentino dalla vetta di monte Coltignone avevo visto una croce... cerco un po' in rete e trovo che ai Piani d'Erna ce n'è una. Verifico che sia raggiungibile da sentieri e non solo da ferrate... è deciso domani mattina si va.
Il punto di partenza per raggiungere i piani d'Erna è Malnago a 50 km da Milano.
Seguite le indicazioni per la funivia, qui potrete parcheggiare l'auto (a pagamento) in un grande parcheggio, ed è anche qui che molti dovranno combattere la propria pigrizia e non cedere alla tentazione di salire con la funivia! Si certo c'è la funivia che in pochi minuti ti porta a destinazione, ma dal parcheggio partono dei bei sentieri tra cui quello che porta ai piani d'Erna passando dal rifugio Stoppani. Noi naturalmente facciamo il sentiero.
Il sentiero è ben segnalato, dobbiamo seguire il numero 1, dopo pochi minuti di cammino si arriva ad un cancello, sulla sinistra è ben visibile il sentiero che inizia a salire nel bosco. Il primo tratto non presenta nessuna difficoltà, è una mulattiera che sale dolcemente, dopo poco il bosco si dirada e lascia spazio ai primi scorci panoramici.
Ai diversi bivi ci sono sempre indicazioni e noi proseguiamo sul sentiero n. 1, arriviamo alla cappella della Madonna del Resegone, passando per il piccolo borgo di Costa.
Siamo a circa 750m.s.l. e la vista spazia sulla vallata adornata dal passaggio di simpatici asinelli. Una preghiera e poi riprendiamo il cammino, manca poco al rifugio Stoppani. Dopo un'ora di cammino giungiamo alla prima tappa, tavoli apparecchiati ed un menù in bellavista ci accolgono. Non cediamo alla fame, beviamo un succo, ci riposiamo 10 minuti e poi riprendiamo il cammino.
Appena sopra il rifugio Stoppani c'è una fonte di acqua dove poter riempire le borracce di acqua freschissima.
Qui la salita si fa più impegnativa, il sentiero pieno di sassi, talvolta mi sono dovuta aiutare con le mani per salire, penso che dei bastoncini sarebbero stati di aiuto.
Durante il cammino incrociamo molte persone che scendono di corsa, hanno tutta la mia stima.
La vetta non la vediamo, ma al termine di una bella scarpinata nel bosco si scorge il profilo del Resegone.
Attraversiamo un grande pratone e ancora una foresta per giungere ai piedi del rifugio Milani che è attaccato all'arrivo della funivia.
Purtroppo la presenza della funivia e di un parco avventura fa sì che ci sia tanta gente al rifugio e nei prati circostanti. Per fortuna ho portato i panini, tutto prenotato e per prendere solo una birra e il dolce abbiamo fatto una bella fila.
I piani sono anche punto di partenza per altre escursioni, per cui facciamo una passeggiata di ricognizione per una prossima gita.
Poi andiamo alla croce sul pizzo d'Erna che è il punto di arrivo della ferrata.
C'è una passeggiata didattica ad anello che è possibile fare partendo dall'uscita della funivia andando a sinistra, è da farsi in senso antiorario, sono circa 6km in piano.
Questo è stato luogo di resistenza partigiana, la storia è raccontata su dei pannelli informativi, questa terra di confine ebbe uomini così coraggiosi quanto generosi.
Decidiamo di scendere con la funivia, la discesa metterebbe a dura prova le nostra ginocchia e caviglie. Il biglietto lo acquistiamo direttamente ai tornelli, 6€.
In pochi minuti arriviamo al parcheggio, è pienissimo, torniamo a casa e nonostante non abbiamo fatto la discesa, siamo soddisfatti della camminata.
Beh amici lettori, questa meta è proprio per tutti, anche per le famiglie o gruppi di amici dove magari qualcuno non vuole fare la scarpinata può sempre optare per la salita con la funivia e nell'attesa di quelli che invece salgono a piedi si possono fare due passi in piano.... o mangiare le torte buonissime del rifugio.
L'importante è non restare in casa a poltrire su un divano, specie nelle giornate di sole.
Devo pensare ad un'alternativa, il meteo da possibili piovaschi nel pomeriggio. In serata davanti ad una birra cerco una passeggiata non molto lontano da Monza.
Durante la passeggiata al parco Valentino dalla vetta di monte Coltignone avevo visto una croce... cerco un po' in rete e trovo che ai Piani d'Erna ce n'è una. Verifico che sia raggiungibile da sentieri e non solo da ferrate... è deciso domani mattina si va.
Let's go
Il punto di partenza per raggiungere i piani d'Erna è Malnago a 50 km da Milano.
Seguite le indicazioni per la funivia, qui potrete parcheggiare l'auto (a pagamento) in un grande parcheggio, ed è anche qui che molti dovranno combattere la propria pigrizia e non cedere alla tentazione di salire con la funivia! Si certo c'è la funivia che in pochi minuti ti porta a destinazione, ma dal parcheggio partono dei bei sentieri tra cui quello che porta ai piani d'Erna passando dal rifugio Stoppani. Noi naturalmente facciamo il sentiero.
Il sentiero è ben segnalato, dobbiamo seguire il numero 1, dopo pochi minuti di cammino si arriva ad un cancello, sulla sinistra è ben visibile il sentiero che inizia a salire nel bosco. Il primo tratto non presenta nessuna difficoltà, è una mulattiera che sale dolcemente, dopo poco il bosco si dirada e lascia spazio ai primi scorci panoramici.
Ai diversi bivi ci sono sempre indicazioni e noi proseguiamo sul sentiero n. 1, arriviamo alla cappella della Madonna del Resegone, passando per il piccolo borgo di Costa.
Siamo a circa 750m.s.l. e la vista spazia sulla vallata adornata dal passaggio di simpatici asinelli. Una preghiera e poi riprendiamo il cammino, manca poco al rifugio Stoppani. Dopo un'ora di cammino giungiamo alla prima tappa, tavoli apparecchiati ed un menù in bellavista ci accolgono. Non cediamo alla fame, beviamo un succo, ci riposiamo 10 minuti e poi riprendiamo il cammino.
Appena sopra il rifugio Stoppani c'è una fonte di acqua dove poter riempire le borracce di acqua freschissima.
Qui la salita si fa più impegnativa, il sentiero pieno di sassi, talvolta mi sono dovuta aiutare con le mani per salire, penso che dei bastoncini sarebbero stati di aiuto.
Durante il cammino incrociamo molte persone che scendono di corsa, hanno tutta la mia stima.
La vetta non la vediamo, ma al termine di una bella scarpinata nel bosco si scorge il profilo del Resegone.
Attraversiamo un grande pratone e ancora una foresta per giungere ai piedi del rifugio Milani che è attaccato all'arrivo della funivia.
Purtroppo la presenza della funivia e di un parco avventura fa sì che ci sia tanta gente al rifugio e nei prati circostanti. Per fortuna ho portato i panini, tutto prenotato e per prendere solo una birra e il dolce abbiamo fatto una bella fila.
Poi andiamo alla croce sul pizzo d'Erna che è il punto di arrivo della ferrata.
C'è una passeggiata didattica ad anello che è possibile fare partendo dall'uscita della funivia andando a sinistra, è da farsi in senso antiorario, sono circa 6km in piano.
Questo è stato luogo di resistenza partigiana, la storia è raccontata su dei pannelli informativi, questa terra di confine ebbe uomini così coraggiosi quanto generosi.
Decidiamo di scendere con la funivia, la discesa metterebbe a dura prova le nostra ginocchia e caviglie. Il biglietto lo acquistiamo direttamente ai tornelli, 6€.
In pochi minuti arriviamo al parcheggio, è pienissimo, torniamo a casa e nonostante non abbiamo fatto la discesa, siamo soddisfatti della camminata.
Beh amici lettori, questa meta è proprio per tutti, anche per le famiglie o gruppi di amici dove magari qualcuno non vuole fare la scarpinata può sempre optare per la salita con la funivia e nell'attesa di quelli che invece salgono a piedi si possono fare due passi in piano.... o mangiare le torte buonissime del rifugio.
L'importante è non restare in casa a poltrire su un divano, specie nelle giornate di sole.
"Ci sono sempre dei fiori per coloro che vogliono vederli." (Henri Matisse)
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