Ville Palladiane: ma quali?

Abbiamo a disposizione un weekend lungo, è novembre e il meteo non promette bene. Così un sabato sera ci ritroviamo con Barbara a cercare una meta che ci garantisca in caso di bel tempo la possibilità di passeggiare all'aria aperta godendo di bei paesaggi, mentre in caso di pioggia offra posti da visitare al chiuso.
Cerchiamo posti che non distino più di 300 km da Milano così passiamo dalle Langhe alla Toscana... ma certo i colli Euganei e il Brenta potrebbero fare al caso nostro.

Let's go



Decisa la zona, cerchiamo di capire cosa andare a vedere e cosa fare in tre giorni scarsi. Bastano pochi minuti di ricerca e ci accorgiamo che ci sono moltissime ville e paesi da visitare, per cui è necessario buttare giù un  programma di massima, altrimenti rischiamo di procedere a zig zag e perdere tempo e luoghi interessanti.
Condivido il programma, potrebbe tornarvi utile, questo è quello che siamo riusciti effettivamente a visitare, senza fare corse.
Considerando che abbiamo prenotato un B&B a Mirano e arrivando da Milano visitiamo dapprima la zona dei colli Euganei per poi portarci in serata verso Mirano.

Giorno 1 - Colli Euganei

Venerdì partenza alle 8


Villa dei Vescovi
Questa villa fa parte del patrimonio del FAI,  giungiamo in tarda mattinata e becchiamo anche una visita guidata.
La villa fu costruita su richiesta del vescovo di Padova nei primi del 500. Scelse questo luogo per il paesaggio, in quanto voleva un posto dove meditare e fare riflessioni. La villa ha subito diverse modifiche nel tempo, ma rimane comunque la prima delle ville palladiane.
Visitiamo le stanze affrescate e arredate, molto belle. La vista sui terrazzi apre cuore e mente, un piccolo vigneto all'interno delle mure, i colli Euganei, la campagna e la sua quiete donano a questa dimora il fascino ed è così che si comprende la scelta del vescovo.
Concludiamo la visita che è ora di pranzo, appena usciti nella piazza antistante si teneva la sagra di San Martino ... un classico per assaggiare i piatti locali. Abbiamo subito assaggiato il 'musso'  con polenta (stracotto di asino), il baccalà , i bigoli con funghi, direi che come primo pasto in Veneto ci è andata bene.
Ci rimettiamo in macchina, tutto sommato abbiamo risparmiato tempo, per cui decidiamo di andare a prendere il caffè ad Arquá Petrarca

Arquá Petrarca



Il borgo è piccolo, parcheggiamo la macchina in un mega parcheggio nella parte bassa.
Quest'anno si è classificato secondo tra i borghi dei borghi.






L'accesso alla parte alta è tramite una scalinata che termina in un arco. La chiesa sovrasta la collina, ma il suo ingresso dal borgo è laterale, così il piazzale. Ed è proprio in questo piazzale che c'è il sarcofago con le spoglie del Petrarca (almeno così si vocifera)
Prendiamo il caffè nel bar lì accanto dove assaggiamo un cioccolatino ripieno di brodo di giuggiole, il liquore tipico di Arquá. Percorriamo la strada principale che sale, delle belle case in pietra vi si affacciano, arriviamo fin su alla casa del Petrarca, che però a malincuore non visitiamo, gli interni hanno dei bei affreschi.
Ci limitiamo a suonare il campanello ammodernato!






Lasciamo Arquà Petrarca e ci dirigiamo verso Battaglia Terme dove vogliamo visitare il castello, lungo la strada però ci fermiamo per fotografare almeno l'ingresso del giardino di Valsanzibio che sembra essere veramente bello.
Ma dobbiamo affrettarci le giornate sono corte e abiamo fatto delle scelte.





Castello del Catajo
Fontana dell'Elefante

Per arrivare al castello attraversiamo Battaglia Terme, sembra proprio carino, dei ponticelli che attraversano il fiume, delle barchette ormeggiate, avessimo avuto un po' di tempo una passeggiata l'avrei fatta volentieri.
Appena fuori il paese, c'è il castello. Ci sono le indicazioni per un parcheggio a pagamento in un campo, non vediamo alternative per cui parcheggiamo lì.
E' possibile visitare il castello solo accompagnati da una guida, per cui all'arrivo facciamo subito i biglietti e nell'attesa della partenza della visita, ci consigliano di fare una passeggiata nel giardino delle delizie, anche perché al termine della visita sarebbe buio per cui non più accessibile.
Facciamo un giro veloce nel bel giardino e seguendo le indicazioni sul foglio che ci hanno dato in biglietteria individuiamo lo stagno dove i militari si esercitavano per i combattimenti,  vediamo le belle magnolie i limoni nei vasi, ma non troviamo la grande sequoia... pazienza, è ora della visita.
La visita parte dalla fontana dell'Elefante, una fontana ora tenuta a secco così da preservarla, che raffigura bacco in compagnia di animali all'epoca conosciuti da pochi come l'elefante e che testimoniava il legame con l'oriente.
Il castello del Catajo infatti mitologicamente era legato al Catai, la Cina visitata da Marco Polo, ma più probabilmente il nome è dato dalla contrazione di Cà del Taglio (Tajo) in riferimento ai tagli che si praticarono nel canale di Battaglia e che effettivamente sono presenti su due lati della dimora.
Il castello fu fatto costruire dagli Obezzi, nota famiglia di capitani di ventura, ed è per questo che il cortile dei giganti originariamente veniva allagato con un sistema di canali, così si potevano svolgere delle dimostrazioni di battaglie navali, ma anche dei spettacoli sul bel grande prato.

Cortile dei Giganti
Ma negli anni è stato ingrandito, utilizzato come villa, dimora imperiale e palazzo ducale, infatti il piano nobile che consta di più di 300 stanze cela al suo interno dei cicli di affreschi stupendi.
La salita al piano nobile è caratterizzata da una scalinata che permetteva la salita anche a cavallo, termina in un bellissimo e ampio terrazzo che apre la vista al panorama delle colline Euganee e al cortile dei Giganti.
Si accede in una bellissima sala affrescata, dove spicca tra tutti l'albero genealogico, la guida ci accompagna in un susseguirsi di stanze una più bella dell'altra, ne visitiamo più di venti.
Ricordate di consultare il sito ufficiale per verificare l'apertura al pubblico per la visita.
Sito ufficiale orari e info

Usciamo che è ora di andare al B&B che abbiamo scelto a Mirano, chiamiamo per avvisare la signora che si è resa disponibile per il chek-in in serata, dista quasi 40 minuti e dovendo girare intorno a Padova speriamo di non trovare traffico.
Arrivati in struttura, il tempo di lasciare i bagagli, due chiacchiere per avere qualche informazione, una tra tutte dove mangiare...



.... to be continued... 

      "Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato."

(Edgar Allan Poe)





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