Weekend di fine marzo, sono 100 giorni che non piove ed è previsto ancora bel tempo...
e secondo voi resto in casa?
E' giovedì sera e la mia amica Barbara mi chiama e mi dice: "questo weekend ci sono le giornate del FAI di primavera dove andiamo?"
Siamo solite aderire a queste belle iniziative, c'è solo l'imbarazzo della scelta, ci sono così tanti posti da visitare. Nonostante ne abbiamo già visti parecchi nelle vicinanze di Milano, apriamo la mappa e in meno di 10 minuti la scelta è fatta nonostante ci fossero non pochi vincoli dettati dai mariti: non lontano più di un'ora da Milano, che si mangi bene, e che non ci siano code e visto il periodo ancora di emergenza sanitaria non ci sia troppa gente.
La scelta cade su Soncino uno dei borghi più belli d'Italia in provincia di Cremona
LET'S GO
Scelta dettata dalla presenza di una delle Rocche meglio conservate nel nord Italia, una rocca di epoca viscontea imponente, che di fatto è stata importante e strategica nell'immensa pianura padana.
Appena fuori dall'area metropolitana di Milano, si incontrato piccoli centri urbani, sempre più distanti tra loro...lasciando così ampio spazio alle campagne e cascine dove è evidente l'allevamento di maiali e mucche, credo che anche voi giunti a Soncino vi chiederete come mai un borgo così piccolo sia stato considerato punto strategico?! La sua posizione sul lato destro del fiume Oglio è stata sempre contesa dalle potenze allora dominanti la Repubblica Serenissima di Venezia ed il Ducato di Milano.
Ma non voglio raccontarvela io al storia di Soncino, lasciamo fare alle bravissime guide della proloco.
Infatti ho scritto loro una email chiedendo informazioni per visitare la Rocca e prontamente mi hanno risposto, così abbiamo prenotato una visita guidata con loro nel primo pomeriggio.
Arriviamo a Soncino al mattino, perché oltre la Rocca nel borgo ci sono tre splendide chiese da visitare ed essendo il weekend del FAI le visitiamo con le loro guide.
Iniziamo con la chiesa di Santa Maria delle Grazie, all'esterno molto sobria ma appena si entra un tripudio di affreschi colorati inebriano la vista e l'anima.
Sono presenti 10 cappelle laterali tutte affrescate, all'ingresso colpisce l'Assunzione di Maria rappresentata con una miriadi di Angeli in centro, sopra l'altare che si contrappone all'altrettanto maestoso affresco del giudizio universale sulla parete del portale di ingresso.
Vari artisti di varie epoche hanno operato in questa chiesa ognuno lasciando testimonianza del committente e dell'espressione della fede in quegli anni.
La chiesa di San Giacomo, all'interno delle mura del borgo, era annessa al convento domenicano al quale rimane connessa dal chiostro ancora presente.
Appena entrati colpisce l'imponente scalinata che porta all'altare, anche questa chiesa ha subito più rifacimenti, quelli seicenteschi le hanno dato carattere barocca. Sarà facile individuare gli interventi susseguitesi sulle colonne e sull'iniziale aspetto strutturale gotico. Da non perdere il Compianto del Cristo morto in terracotta nella cappella appena si entra e la cripta che custodisce la reliquia della Sacra Spina.
La chiesa di Santa Maria Assunta, poco distante dalla rocca e da San Giacomo ci accoglie all'ingresso con la rappresentazione della crocifissione con statue poste in terra nella navata centrale, non so se sono sempre lì oppure lo sono solo durante la quaresima.
L'interno si presenta con forme e colori solenni, le volte della navata centrale sono dipinte con un cielo blu stellato, lo stile e neobizantino per cui le raffigurazione dei Santi lungo le navate e sull'altare sono contornate di oro.
Condivido un particolare che mi ha colpito, la presenza di due rappresentazioni differenti della Trinità in due cappelle laterali e poste l'una di fronte all'altra, una rappresentata da Tre persone uguali l'altra più comune rappresentata da Padre Figlio e Colomba dello Spirito Santo, questo a testimonianza del fatto che anche questa chiesa ha subito rifacimenti negli anni.
Dopo un pranzetto dove abbiamo assaggiato il salame cremonese e risotto con la pasta di salame in una delle tante trattorie presenti nel borgo, percorriamo un tratto del naviglio Grande Pallavicino che costeggia le mura della Rocca e ci rechiamo all'appuntamento con la guida della proloco per la visita alla Rocca.
Entrando da subito ci fa notare che la sua conformazione è di
Rocca e non di castello in quanto aveva lo scopo esclusivamente militare difensivo, viste le connotazioni architettoniche difensive delle mura e dei torrioni e della mancanza di edifici residenziali. Il profondo fossato, i ponti levatoi presenti e quello più recente il ponte del soccorso ancora funzionante, che permetteva ai pellegrini di accedere al borgo dopo dovuti controlli e pagamento del dazio.
Visitiamo la torre del capitano dove ora si acceda tramite una scalinata irregolare ma a quanto pare all'epoca si saliva su con una fune. Gli interni sono naturalmente privi di arredamenti, ma sono ancora visibili i pozzi di cui si sarebbero serviti in caso di assedio e la cantina che conteneva le riserve di cibo.
Visitiamo la torre in cui venivano tenuti prigionieri facoltosi per i quali richiedevano un riscatto, perché per i prigionieri comuni era utilizzata la Torre Civica (dell'orologio) che spicca nel centro del borgo.
Facciamo la passeggiata lungo gli spalti (il camminamento) e visitiamo la cappella, già una cappella in una torre! La rocca fu residenza della famiglia Stampa che all'interno costruì un edificio di più piani che aveva appunto anche una cappella, attualmente però dell'edificio è presente solo un piano.
Il biglietto di ingresso per la Rocca include anche il biglietto per la visita del museo della Stampa.
Soncino vanta il primato della stampa della prima bibbia ebraica completa e la guida del museo saprà raccontarti la storia e l'evoluzione della scrittura su carta. La stamperia è una tra le prime in Europa, fu fondata da una famiglia ebrea, oggi è possibile visitare i macchinari e le tecniche di stampa fino al primo esempio di computer con schede perforate.
Piccolo museo che saprà soddisfare curiosità dei più piccoli e anche di adulti nostalgici.
Non mancherete di notare nel borgo la presenza di antichi mulini, avvicinandovi potrete sentire scorrere l'acqua anche se le pale ormai sono ferme, ma ci raccontano della produzione del famoso panno-lana soncinese, così anche l'antica filanda ora museo della seta che è appena al di là del fossato della rocca, ci dice del periodo della produzione della seta. La presenza di canali d'acqua favorì questo tipo di produzione artigianale che ahimè ora non vi è traccia!
"Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora.
Chissà quanti sogni sono rimasti sulle torri."
Cit. Fabrizio Caramagna
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Scozia team |
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